domenica 12 giugno 2016

Intermezzo - dal quarto canto dell'"Art Nouveau"; di Giancarlo Petrella

M’assonna questo reale amaro[1] e tiene
l’imperio baldanzoso del pensare;
e tante vane certezze, Sirene
da un fosco canto, mi illusero: amare.

Per la maggior parte dell'universo,
membrana di energia su onde, v’è ‘l vuoto:
nella struttura dell’atomo, verso
il quale sol spazio s’aduna e moto.

Cosicché l’uomo si fraintende: tale
suono, materia, non ha nessun senso;
similemente vien dalla morale
l’inganno eletto con strano consenso.

Incorona la neve a New York ‘l coro
dei grattacieli indicando come ogni
uomo, di neve fiocco che ristoro
non trova, cada in assenza di sogni.

Cada indipendentemente dall’altro:
l’umanità si nutre sol d'asfalto.


[1]Canto I: «e informa le cose di per sé amare». Ndc


di Giancarlo Petrella,
tratto da "La Morte del Tempo - Art Nouveau”
Proprietà letteraria riservata©

nb. Le note segnalate con la dicitura Ndc sono a cura di Nicoletta Pia Rinaldi - Proprietà letteraria riservata©

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